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Dott.ssa MONICA SPELTA - CURRICULM VITAE

* Laurea in Lettere e Filosofia Alma Mater di Bologna, 20-04-1999
* Master in Fitoterapia presso la Facoltà di Farmacia di Siena, anno 2002/2003
* Diploma di Naturopatia, presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica, 2001-2004
* Master in Energetica Tradizionale Cinese, presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica, 2007-2008
* Convegno Nazionale:Sistema Immunitario e medicina naturale, 12-10-2003
* Valutazione del comportamento alimentare  presso Nobile Collegio Omeopatico Italiano, Padova, 05-02-2005/04-06-2006
* Fitoterapia,drenaggio e simbioti presso Nobile Collegio Omeopatico Italiano, 24-01-2009/16-05-2010
* Ottimizzazione neuropsicofisica e CRM terapia, Carpi, 30 Maggio 2007
* Kinesiologia metodo integra, anno 2009-2010
* Trattamento Craniosacrale, maggio 2008

EDUCAZIONE NUTRIZIONALE
In che cosa consista l’educazione alimentare ce lo lo spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’ha definita un “processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l’eliminazione dei comportamenti alimentari scorretti, l’utilizzazione di manipolazioni più igieniche degli alimenti ed un efficiente utilizzo delle risorse alimentari”. In pratica il Naturopata e l’operatore che si occupa di educazione nutrizionale e si pone l’obbiettivo di trasmettere i principi base di una sana alimentazione che consentano di  avvicinarsi a uno stile di vita corretto e salutare.

COLLOQUI ALIMENTARI
Durante le sedute ci si interesserà a conoscere le caratteristiche tipologiche del paziente e a riequilibrarne l’alimentazione tramite un’educazione nutrizionale che tenga conto non solo di principi nutrizionali ma anche e sopratutto della specificità dell’individuo nonchè delle sue abitudini cercando di individuare uno stile alimentare che lo rappresenti e che fin dai primi tempi apporti benessere globale alla persona.

ANAMNESI
Inizialmente si ci soffermerà sull’indagine dello stile alimentare della persona cercando di arrivare ad una conoscenza approfondita dei gusti e delle esigenze di vita quotidiana dando particolare risalto a quelle che sono le problematiche da lui avvertite come principali. In seguito verranno effettuate le misurazioni antropometriche (peso, altezza, centrimetri e plicometria) che saranno poi strumento fondamentale di verifica nei controlli successivi. La frequenza dei controlli è variabile a seconda dei casi; si consiglia di solito una frequenza di 3-4 settimane nel primo trimestre per poter seguire il paziente con nel migliore dei modi.

 

 




INTEGRAZIONE FITONUTRIZIONALE
LE PIANTE MEDICINALI
E’ stato scritto che prati e boschi sono delle farmacie! Si potrebbe aggiungere che lo sono anche il mare e ovunque la natura faccia germogliare il mondo verde. Un tempo l’uomo pastore e cacciatore alla sera  portava a casa, assieme alla preda per il cibo, anche erbe e cortecce che potevano curare. Oggi si indaga con indagini scientifiche sulle sostanze che rendano medicinale una pianta. Le erbe infatti sono determinanti nella depurazione dell’organismo, ovvero nella pulizia degli organi emuntori (reni, intestino, fegato, polmone, pelle) dalle tossine endogene (interne) ed esogene( esterne).

GLI OLIGOELEMENTI CATALIZZATORI DELLA NOSTRA SALUTE
Il corpo umano contiene diversi minerali. Gli uni, come il Calcio, partecipano alla struttura stessa degli organi e dei tessuti, e per questo fatto, si trovano in quantità importanti nel nostro organismo. Gli altri, come il Manganese, il Rame, lo Zinco, etc., sono presenti in quantità minime, quantità che un tempo erano considerale, all’inizio, ne più ne meno, che delle impurità. Questa è la ragione per la quale questi minerali sono stati chiamali oligoelementi ove laradice greca “oligos” significa poco abbondante. Gli oligoelementi utilizzati per il trattamento delle malattie funzionali permettono un riequilibrio degli scambi organici. Essi infatti sono dei particolari minerali fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio psicofisico di ogni individuo. Pur essendo presenti nell’organismo in dosi di scarsissima quantità, svolgono un ruolo insostituibile: attivano infatti tutta una serie di processi e di reazioni dell’organismo che consentono la vita e il benessere; se invece non sono presenti (o lo sono in quantità insufficiente), queste reazioni o non avvengono del tutto, o avvengono molto più lentamente o in modo scorretto.

 

 




DETOSSIFICAZIONE
L’intossicazione dell’organismo è certamente uno degli elementi fondamentali assieme all’acidificazione del ph per la determinazione di un terreno fertile all’insorgere dei più svariati disagi nonchè patologie. In questo senso tra gli interventi del naturopata la depurazione, ovvero la pulizia degli organi emuntori dalle tossine accumulate a causa di un errato stile di vita,una malsana nutrizione, eventuali trattamenti farmacologici, lo stress, e l’inquinamento ambientale e l’alcalinizzazione del ph organico sono il primo intervento necessario a riportare l’individuo a uno stato di equilibro e  di salute armonica. Tale intervento si avvarrà principalmente di un trattamento fitoterapico depurativo sopratutto grazie ai principi amari delle piante medicinali e alla correzione dell’alimentazione in direzione di una dieta ricca di acqua e di fibre che aiutino la peristalsi intestinale e un’adeguata diuresi, cercando di eliminare cibi raffinati, zuccheri, formaggi e carni rosse, alimenti fortemente acidificanti dando invece spazio a ortaggi e cereali integrali.

 

 

 



MASSAGGIO ENERGETICO CINESE
Il massaggio cinese è una forma antichissima di massaggio, sviluppatasi in Cina più di tre millenni fa; affonda quindi le sue radici nell’istinto naturale dell’uomo di toccare con le proprie mani le parti che percepisce come dolenti e di cercare, sempre con le proprie mani, di curare se stesso e gli altri. Partendo da questa intuizione, confermata da una pratica difusissima e protratta per millenni, sono state codificate successivamente delle modalità di trattamento che sono state tramandate nei secoli fino ad oggi. I primi trattati risalgono alla dinastia Sui (589-618) con opere come “Trattato generale sulla eziologia e sintomatologia delle malattie“, dove viene data particolare importanza alle tecniche di massaggio. Nei secoli successivi vennero pubblicati diversi libri, anche sull’uso del massassio cinese nella cura di malattie per bambini e grazie anche alla diffusione della stampa, vennero moltiplicati i testi sul massaggio che comprendevano anche il trattamento delle malattie interne e delle malattie febbrili. Nell’epoca della dinastia Qing (1644-1911) viene pubblicato “Metodo della agopuntura e moxibustione dallo specchio d’oro della medicina” di Wu Qian che accoglie una vasta porzione sul massassio cinese e descrive otto manovre di base. Dal 1911 al 1949 con l’avvento della Repubblica, la pratica della Medicina Tradizionale Cinese e del massaggio vengono considerate fuori legge per scelta del governo di Goumindang, che cercava in questo modo di sradicare le “antiche credenze” e “superstizioni popolari” per non ostacolare lo sviluppo della Cina Moderna.

“Il Principio, data origine alla sua virtù una, questa si mise a svilupparsi secondo due modalità alterne. Tale sviluppo condensò l’atmosfera intermedia; da questa, sotto l’influsso delle due modalità Yin e Yang, furono prodotti tutti gli esseri sensibili” Lao Tze.

La teoria Yin-Yang si basa sulla costruzione filosofica di due polarità complementari, dette Yin e Yang. Tali opposti complementari non sono né forze né entità materiali. E neppure sono concetti mitici che trascendono la razionalità. Sono, piuttosto, categorie che si prestano a descrivere come le cose funzionano in relazione l’una all’altra e in relazione all’universo. Essi vengono usati per spiegare il continuo processo di mutamento in natura.

Effetti
I principali effetti del massaggio cinese massassio cinese sono:
– Regolarizzare il Qi nei canali energetici: ne libera la circolazione e ne favorisce la produzione
– Migliorare la circolazione del sangue
– Eliminare i fattori patogeni
– Rimuovere le ostruzioni, eliminare le stasi
– Promuovere le funzioni degli Organi e dei Visceri
– Migliorare la funzionalità delle articolazioni e aiutare a rilassare i muscoli
Il massaggio massassio cinese non ha una finalità terapeutica ma di mantenimento della salute e si limita a coadiuvare il processo spontaneo di guarigione.

 


 

 



VACUUMTERAPIA
Usa l’effetto del vuoto su tutto il corpo associando ad un miglioramento del microcircolo tessutale un’azione antinfiammatoria e disintossicante. I cinesi già tremila anni fa si servivano di ventose artigianali per curare diversi disturbi. Alcuni vasetti,in cui si creava il vuoto introducendovi del calore, venivano applicati in zone precise del corpo: lo scopo era quello di provocare, una congestione locale, ovvero un maggiore afflusso di sangue, stimolando il sistema microcircolatorio e permettendo un più adeguato nutrimento dei tessuti malati. Questa antica metodica, detta vacuumterapia (o del metodo a “tentacolo ” o della “coppettazione”, secondo la definizione orientale) in Cina era associata alla agopuntura. Con il passare degli anni, però, ha preso uno sviluppo autonomo. Migliorando il flusso sanguigno viene agevolata l’attività di scambio che si compie nei capillari; velocizzando lo scorrere del sangue, si contrasta pure la stasi venosa che è alla base delle vene varicosa e della relativa insufficienza venosa. Il coppettamento è una forma di trattamento nota come “Bahuoguan” o “Xifeng“, è stata a lungo associata con i metodi tradizionali dell’agopuntura. Dal momento che comporta l’uso del calore viene generalmente considerata in rapporto alla moxibustione, sebbene il suo principio sia invece quello di disperdere le zone di congestione e di energia in eccesso. Anche in Europa, dove è noto come “terapia umorale”. Si utilizzano vasi fatti di bambù, terraglia, rame, ferro o vetro. Per risucchiare l’aria si accende carta oppure ovatta che viene prima inserita nella coppetta e poi tolta con le pinze. La coppetta viene subito messa sopra il punto con l’imboccatura verso il basso. Il vuoto che si crea esercita una situazione sulla carne intorno al punto. Vengono di solito applicate sulle zone senza peli, il dorso, le spalle, l’addome o le cosce e si possono usare anche dopo l’agopuntura. Appare evidente inoltre come questa terapia sia utile per il trattamento di tutte le patologie vascolari che colpiscono le gambe: arteriosclerosi degli arti inferiori, Burger, Raynaud, tutte le forme che comportano una insufficienza venosa e/o linfatica: gambe gonfie, linfedema, flebolinfedema, cellulite.


 

 


MOXATERAPIA
Le proprietà terapeutiche del calore sono note, molto probabilmente, fin dai tempi più lontani. L’uomo ebbe modo di sperimentare il senso di benessere procurato dal calore del sole prima ancora che venisse scoperto il fuoco e che gli venisse attribuito un significato rituale. Tuttavia molto presto divenne chiara la differenza che esisteva tra simbolismo e vantaggi pratici, perchè, secondo Wang Xuetai, “nella società primitiva, le persone che si scaldavano al fuoco scoprirono per caso che, applicando calore alla regione addominale, potevano attenuare i sintomi del dolore addominale e il senso di turgore e pienezza”. Così prese ad evolversi la moxibustione, l’applicazione di calore ad una zona particolare del corpo allo scopo di alleviare una malattia. Più tardi questa pratica divenne parte integrante del sistema della medicina cinese. Benchè la maggior parte dei principi filosofici e delle conoscenze pratiche su cui si basano questi metodi terapeutici si sia sviluppata in Cina, la parola moxibustione deriva dal giapponese Moe Kusa, che vuol dire “erba che brucia”. In seguito agopuntura e moxibustione si svilupparono di pari passo. In Cina esistono le prove che circa 10.000 anni fa la cauterizzazione veniva utilizzata insieme alle tecniche di agopuntura, praticata allora con pietre appuntite (pietre Bian). La citazione più antica sull’uso dei bastoncini moxa si trova in un libro intitolato Il Rimedio Magico, pubblicato quando ancora si attribuiva maggior importanza alle prerogative mistiche del trattamento. Già nel III secolo d.C. comparvero libri sulla moxibustione che avevano titoli come Il metodo di moxibustione di Chao, Moxibustione per le malattie consuntive e Il nuovo libro sulla moxibustione chirurgica. Alcuni medici, vissuti in epoche lontane, tentarono di sviluppare la moxibustione come sistema indipendente grazie alla sua semplicità ma, come afferma Wang Xuetai, non è possibile scindere questa tecnica dal sistema globale della medicina cinese. Tuttavia il livello di specializzazione in quest’arte era tale che, nel 1128, Zhuang Zhuo pubblicò un trattato dal titolo Gaohuang Jiu Fa. Diversi erano i materiali per applicare il calore: foglie e ramoscelli secchi, carbone di legna, bastoncini d’avorio, zolfo, ma le foglie secche dell’Artemisia vulgaris divennero, con il passare del tempo, le più popolari. L’Artemisia vulgaris (artemisia, assenzio cinese) è molto diffusa in Estremo Oriente e in gran parte dell’Europa. Tradizionalmente l’artemisia veniva colta nel quinto mese lunare e fatta essiccare per tre anni. La moxa essicata al sole era considerata più efficace, forse per i poteri che fin dall’antichità erano attribuiti alla luce del sole. Le foglie venivano sbriciolate fino ad ottenere una consistenza simile a quella del tabacco trinciato sottile. In Cina vengono mescolate insieme all’artemisia altre sostanze medicinali o erbe come l’Aquilaria agallocha, la Rosa banksiae, la Pistacia lentiscus e lo zenzero secco. In seguito erano applicate sui punti di agopuntura e su altre aree del corpo, quindi, dopo aver dato loro fuoco, si lasciavano bruciare fino a che il calore diventava insopportabile. I componenti dell’artemisia sono: olio volatile, resina, tannino e artemisia, un principio amaro. Da un punto di vista medicinale è considerata un nervino, un tonico, un febbrifugo, un antiepilettico e un emmenagogo. E’ utile classificare le tecniche di moxibustione a seconda che siano dirette o indirette:

Moxibustione indiretta
E’ la moxibustione in cui la lana (così dette le foglie lavorate) non è a contatto diretto con la pelle e viene fatta con i sigari di moxa. Moxa con i sigari. Dopo aver scelto il sigaro adatto, a seconda della costituzione del paziente, se ne accende l’estremità fino a farla diventare incandescente in modo uniforme. Ci sono tre metodi di applicazione, nel primo si applica il sigaro di moxa il più vicino possibile al punto da trattare e si tiene la posizione fino a che il ricevente non tollera più il calore. Nel secondo il sigaro acceso viene posizionato a 1/2-1 cun di distanza e poi viene mosso avanti e indietro lungo la zona interessata, questa tecnica è adatta per quei punti che potrebbero essere troppo sensibili all’applicazione diretta o prolungata di calore. Nel terzo metodo, detto anche a beccata di passero, il sigaro viene lentamente avvicinato e allontanato dalle pelle in modo che il ricevente avverta un piacevole calore.

Controindicazioni
Non vi sono particolari controindicazioni se utilizzati i punti più adatti e la giusta modalità di applicazione.






RIFLESSOLOGIA PLANTARE
La Riflessologia Plantare è una tecnica molto antica di manipolazione del piede con il solo ed esclusivo uso delle mani.
Ai giorni nostri è utilizzata come metodica di valutazione e riequilibrio. E’ un ottimo strumento per leggere i messaggi del corpo e giungere a quello stato di autoconoscenza che è alla base della condizione di “ben-essere”. E’ una metodica di valutazione energetico-funzionale globale, in cui vengono presi in considerazione nel loro insieme gli aspetti fisici, psichici ed energetici di una persona. La pratica della Riflessologia Plantare ha, sotto questi aspetti, un grande valore di prevenzione: con un massaggio al piede è possibile ottenere un riequilibrio generale, accompagnato dalla scomparsa di disturbi e sintomi prima che diventino malattie! Il Naturopata e il Riflessologo non guariscono né curano le malattie, ma stimolano i processi di autoguarigione dell’organismo rafforzando la tendenza del corpo all’autoconservazione. Le risposte dell’organismo allo “stimolo-informazione” che viene inviato con il massaggio al piede, sono sempre individuali: ciascun corpo reagisce secondo le sue leggi, producendo sempre reazioni funzionali al proprio benessere.

Perché si pratica la Riflessologia Plantare?
Molte persone arrivano alla Riflessologia Plantare perché ritengono che sia un trattamento non invasivo, sicuro, efficace, naturale, comodo e semplice per affrontare svariati problemi di salute. I successi ottenuti dalle persone che si sono sottoposte alla Riflessologia Plantare ne confermano i benefici e tra essi soprattutto la capacità di promuovere il rilassamento fisico e mentale in modo naturale senza uso di farmaci e di stimolare la sintesi delle endorfine. Queste sostanze chimiche prodotte dal cervello, e non solo, hanno la proprietà di “far star bene” e sono il più potente agente antistress che si conosca. I trattamenti di Riflessologia Plantare aiutano a far fronte ai ritmi di lavoro pressanti, ai doveri della vita familiare, agli sforzi dell’attività sportiva.

Molte persone la considerano uno strumento prezioso:

– per riequilibrare la sfera fisica, mentale ed emotiva
– per prevenire l’insorgere di eventuali disturbi o il loro aggravamento
– per favorire la reazione del corpo a certe patologie
– Alcune tecniche riflessogene riducono la necessità di somministrare farmaci e aumentano l’efficacia del singolo farmaco.

La Riflessologia Plantare insegna ad interagire con il proprio corpo e ad acquisirne il controllo: la volontà di partecipare al processo di guarigione e la consapevolezza di poter agire positivamente sulla propria salute crea un sollievo emotivo di vitale importanza per l’efficacia delle tecniche non convenzionali.
Elemento da non sottovalutare è che la Riflessologia Plantare si basa sul contatto fisico e offre pertanto l’opportunità di mostrare il proprio affetto e la propria partecipazione empatica alla persona che si sottopone al trattamento, a beneficio sia di chi la pratica che di chi la riceve.

La Riflessologia Plantare presenta rischi?
La Riflessologia Plantare non presenta assolutamente nessun tipo di rischio né di controindicazioni.
Indipendentemente dall’età, dalle condizioni di salute, dal tipo di lavoro, la Riflessologia Plantare ha qualcosa da offrire a tutti, soprattutto per quanto riguarda il soddisfacimento di specifiche necessità dell’organismo e per gestire lo stress.

Come funziona la Riflessologia Plantare ?
Una pressione esercitata sulle zone riflesse del piede permette di “dialogare” con le parti del corpo ad esse corrispondenti attraverso il sistema nervoso e i meridiani energetici, aiutando a migliorarne la loro funzionalità: nei piedi confluiscono 72.000 terminazioni nervose!
I piedi sono una sorta di meccanismo di autoregolazione del corpo in quanto i loro movimenti stimolano l’intero organismo. I segnali di pressione a livello plantare comunicano al cervello se il corpo è in posizione eretta, seduta o sdraiata e aiutano ad accertare se la glicemia, l’ossigenazione, la contrazione muscolare e il rilassamento sono adeguati alla situazioni. I recettori della pressione posti nel piede comunicano istantaneamente con il cervello, gli organi interni e altre parti del corpo in virtù dell’istinto primordiale di sopravivenza: in situazione di grave pericolo bisogna essere pronti o a fuggire o ad attaccare. I piedi che devono correre necessitano di più energia di quando devono solo camminare o attaccare. Cosa succede nella corsa, o semplicemente nello jogging ? La pressione a cui sono sottoposti i piedi informa il cervello che stiamo correndo e il cervello allerta tutti gli organi interni in modo da fornire energia a sufficienza: i polmoni, il cuore, la circolazione e la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco, le ghiandole … tutto viene modificato e predisposto allo scopo. In questo modo possiamo immaginare una seduta di Riflessologia Plantare come una sessione di jogging che tiene in esercizio i ricettori della pressione in assenza di peso! Per esempio: dal centro dell’alluce parte un nervo che arriva fino all’area del cervello che controlla il movimento, la respirazione e la frequenza cardiaca, questo significa che se esercitiamo una pressione su questo punto andiamo a sollecitare l’ipofisi che a sua volta produrrà una risposta.

La Riflessologia Plantare agisce, a livello generale:
– sul sistema nervoso
– sul sistema endocrino
– sul sistema immunitario
– sul sistema circolatorio

Il massaggio dei vari punti attiva reazioni di riequilibrio globale, che possono essere di sedazione o stimolazione, con effetti empiricamente provati e verificabili su qualsiasi persona. Come insegna la Psico-neuro-endocrino-immunologia (Pnei) attraverso la manipolazione dei vari organi e apparati si attiva un circuito di autoguarigione e di riequilibrio che va in profondità.

Cosa sono le Zone ?
La teoria zonale suddivide il corpo in 10 zone longitudinali uguali, collegate tra loro, che partono dalla testa e raggiungono le dita dei piedi. Il numero 10 corrisponde al numero delle dita. La tensione in un segmento di una zona influisce su tutti gli altri segmenti. Manipolando un punto qualsiasi di una zona a livello plantare, i piedi rilasciano la tensione e si può ripristinare così l’equilibrio sia su quella zona sia in tutto l’organismo.
Oltre alle linee longitudinali ci si avvale di 3 linee trasversali per dividere il corpo a livello delle spalle, del diaframma respiratorio e delle anche che corrispondono a tre aree del piede: all’alluce corrisponde la tasta, all’area del calcagno corrisponde la pelvi e così via. Le zone riflesse del piede formano così “mappe” che riproducono l’intera anatomia del corpo umano sulla pianta e sul dorso del piede: il piede in questo modo diventa una “mappa tridimensionale” dell’intero corpo.

Cosa sono e come funzionano i Riflessi ?
La definizione in medicina così recita:
“Risposta che l’organismo dà involontariamente e talvolta anche inconsciamente a stimoli provenienti dell’ambiente che lo circonda, o dal suo interno stesso. Il riflesso ha sempre un finalismo, la reazione che scatena è sempre utile all’economia dell’intero organismo”. I riflessi costituiscono le risposte più rapide che il corpo possa dare in quanto hanno a che fare, come abbiamo visto, con l’autoconservazione, con la parte più antica del nostro cervello, il cervello rettile, quello legato agli istinti. Immaginiamo di mettere un piede su un chiodo: la reazione riflessa si ripercuote su tutto il corpo: la risposta muscolare fa ritrarre il piede, la risposta chimica provoca il rilascio di adrenalina che modifica l’equilibrio e il funzionamento degli organi interni. La Riflessologia agisce con lo stesso principio: tutto avviene per riflesso del sistema nervoso. Gli impulsi generati dalla pressione esercitata su punti o zone riflessogene viaggiano attraverso il sistema nervoso autonomo, che controlla, attraverso i riflessi, l’azione involontaria degli organi interni, visceri, ghiandole, vasi.

 

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