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LA STAGIONE DELLE MORE

Il gelso potete trovarlo sporadicamente in qualche parco, o viale alberato, come semplice albero ornamentale. I suoi frutti, le more di gelso, vengono lasciate sui rami a maturare fino a cadere e a marcire, senza che nessuno si degni di raccoglierli. Uno spreco indicibile se si pensa che un solo albero produce quintali di frutta ogni anno, senza bisogno di alcun tipo di trattamento, tranne che per l’ordinaria potatura. Vi sono una quindicina di tipi diversi di gelso, seppur la coltivazione di questa pianta si sia concentrata soprattutto su due tipi: il gelso nero (Morus Nigra) e il gelso bianco (Morus Alba), che possiamo distinguere agevolmente in base al colore dei loro frutti. Il gelso bianco è nativo delle aree centrali ed orientali della Cina, dove veniva impiegato per la bachicoltura. La larva del baco da seta è infatti ghiotta delle foglie del gelso. Venne poi importata in Europa per lo stesso motivo. Non viene coltivato come albero da frutto, poiché il gusto, seppur dolce, risulta un po' insipido. Il gelso nero è invece originario dell'Asia minore ed era già noto nell'antica Grecia e nell'antica Roma, dove veniva coltivato per il sapore dei suoi frutti, dotati di un miglior equilibrio tra dolcezza e acidità. I frutti, chiamati impropriamente more di gelso, sono delle drupe succulente, simili alle comuni more di Rovo, ma con forma oblunga. La maturazione delle more di gelso avviene, a seconda delle varietà, da fine maggio a tutto luglio in modo scalare. È un frutto poco calorico (circa 40 kcal per 100g), contiene buone quantità di ferro (circa 185 mg per 100 g) e discrete quantità di potassio, manganese e magnesio. Tra le vitamine troviamo piccole quantità di vitamina C, vitamine del complesso B e vitamina K. Ciò che differenzia le more di gelso nero da quelle di gelso bianco, oltre al gusto e al colore, è la presenza di alcune sostanze dalle spiccate proprietà antiossidanti. Tra questi i più importanti sono le antocianine (o antociani), dei pigmenti appartenenti al gruppo dei flavonoidi (responsabili del colore nero-violaceo del gelso nero) e il resveratrolo, un potente antiossidante, presente anche nell'uva e nel vino rosso, con proprietà cardioprotettive ed antitumorali. Una sostanza che, secondo alcune ricerche svolte su modelli animali, sarebbe in grado di allungare la vita dell'uomo. In passato il succo ricavato dalle more di gelso veniva adoperato in forma di collutorio. Sembra infatti che il succo di questi frutti sia particolarmente efficace in caso di infiammazioni della bocca e della gola e per prevenire la carie dentale. Le more di gelso sono frutti ben tollerati da tutti i gruppi sanguigni ma bisogna comunque stare attenti a non eccedere, dato che contengono comunque una buona percentuale di fruttosio, come tutta la frutta del resto. Una delle proprietà più interessanti riscontrate nel gelso bianco è quella di riuscire a ridurre i livelli di glicemia. Le foglie di gelso bianco inibiscono l’attività della alfa-Glucosidase, riducendo l’azione degli enzimi digestivi dei carboidrati e diminuendo la trasformazione degli zuccheri (polisaccaridi) in glucosio. In questo modo viene ritardato l’assorbimento degli zuccheri e diminuita l’iperglicemia post-prandiale. Per questo motivo può essere utile ricorrere ad un infuso di foglie di gelso bianco da accompagnare ai pasti, per prevenire il diabete e controllare il livello di zuccheri nel sangue. Le foglie di gelso hanno anche un blando effetto diuretico ed astringente. La radice del gelso è molto utile in caso di stitichezza ostinata. Da tempi immemori la corteccia della radice è conosciuta ed utilizzata per il suo efficace effetto lassativo. Inoltre, sempre la radice, ha proprietà tenifughe, ovvero coadiuva nell’allontanamento del verme solitario dall’intestino.


Dott.ssa Monica Spelta

Tel 320-4676288

monica.spelta@gmail.com

www.studiospeltanaturopatia.it

P.zza Garibaldi, 74 - Sassuolo (MO) o via Pico 21 - Mirandola (MO)

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