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Non puoi fare a meno dei carboidrati? Difenditi dal Carb Craving!


Quante volte avete desiderato un bel piatto di pasta o una pizza? è una cosa piuttosto normale, no? C’è però chi non si limita a desiderare il cibo in questione per gola, ma cerca di procurarselo immediatamente. In questo consiste il carb craving, nel bisogno impellente di assumere carboidrati. Oltre che una minaccia alla linea, può diventare un disturbo psicologico e causare una vera e propria dipendenza. Al pari delle dipendenze più ovvie e note il carb craving è dannoso per il corpo e per la mente.”Carb Carving” è appunto l’unione di due parole inglesi che in italiano potremmo tradurre come “dipendenza dai carboidrati”. Questi, infatti, ricchi di zuccheri, stimolano nel cervello la produzione di neurotrasmettitori “del piacere”, come la serotonina, che migliora nettamente l’umore. All’aumento di glicemia nel sangue, però, il pancreas risponde aumentando la produzione d’insulina, e così la voglia di zuccheri ritorna, in quello che diventa velocemente un circolo vizioso e inarrestabile. Quando pensiamo ai carboidrati, alla mente vengono subito pane, pasta e pizza. Tutto vero ma, in realtà, sono molti di più i cibi ricchi di questa miscela di acqua e carbonio. Lo sono per esempio i cereali, i dolci, alcuni vegetali o anche prodotti insospettabili come il salmone affumicato. I carboidrati devono essere presenti in un buon regime alimentare ma è importante che questi siano integrali e a basso indice glicemico. Forniscono energia pronta all’uso e, come detto, favoriscono la produzione di endorfine. In periodi di forte stress (o quando si segue un regime fortemente ipocalorico) può capitare che l’assunzione di carboidrati diventi un bisogno quasi mentale più che fisico, dando vita a una dipendenza che non è pericolosa solo per la linea. Si può resistere all’impulso di procurarsi cibi che saziano in fretta ma inducono a consumarne ancora? Assolutamente sì. Ci sono, infatti, numerosi stratagemmi o piccoli accorgimenti a cui si può ricorrere per contenere il bisogno di carboidrati. Innanzitutto, è buona cosa non saltare i pasti per non trovarsi in una situazione di deficit calorico. Poi è bene non eccedere con la quantità di zuccheri ingeriti soprattutto se sono zuccheri semplici. In un pasto regolare non deve esserci la frutta e di zuccheri semplici. La frutta poi, non dovrebbe mai essere troppo matura, perché più zuccherina. La produzione di endorfine non è un’esclusiva dei carboidrati. Esistono alimenti che svolgono la stessa funzione ma senza alzare il tasso glicemico. Mandorle, noci e semi oleosi, assunti per integrare la propria alimentazione, sono ottimi alleati per chi vuole rinunciare agli zuccheri ma non al buon umore. Ma badate bene: non tutti i carboidrati vengono per nuocere. Quelli contenuti in alcuni cereali integrali come segale, avena e farro, pur aumentando il livello degli zuccheri nel sangue, lo fanno in maniera molto più graduale. Abbinandoli con alimenti ricchi di fibre che abbassano l’indice glicemico, come verdure e legumi, si riesce a evitare il picco glicemico e una produzione di serotonina tale da indurci a consumare altri carboidrati.


Informati, contatta la dott.ssa Monica Spelta

Tel 320-4676288

monica.spelta@gmail.com

www.studiospeltanaturopatia.it

P.zza Garibaldi, 74 - Sassuolo (MO) o via Pico 21 - Mirandola (MO)

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